“L’arte come coraggio di osare“
Per una didattica motivazionale
lunedì 11 novembre 2024
dalle 16:00 alle 19:00
Via di Tafagnano 24 (LE)
Corso di formazione per docenti della Community di arte del Veliero Parlante.
Incontro dove si illustreranno tre progetti di laboratorio partecipati realizzati con alunni, genitori, docenti e scuole.
“Terra di mezzo”
“Vedononvedo”
“PPR”
Alla presenza di Andrea Buttazzo che accompagnerà alla visione nel suo laboratorio di scultura.
Laboratorio di scultura
conclusivo del progetto La Puebla per C.I.R.
mercoledì 25 settembre 2024
dalle 15:30 alle 18:30
Via di Tafagnano 24 (LE)
Avremo l’occasione di chiudere il percorso iniziato con i ragazzi del C.I.R, onlus incentrato sulla protezione e integrazione per ragazzi rifugiati.
Durante questa giornata, opereremo nel laboratorio di scultura di Andrea Buttazzo, per una giornata interattiva in cui giocheremo, ci conosceremo, e utilizzeremo l’argilla capendone le sue possibilità creative.
PPR – Per Pierre
Cronaca di un evento di ordinaria straordinarietà
Racconto di Alessandro Santoro (fonte social)
Oggi ho bisogno di raccontarvi una storia. Una storia che in un mondo giusto sarebbe su tutti i giornali.
Ma siccome che viviamo nell’epoca dell’osceno esibizionismo e della politica liquefatta non la troverete se non nella pagina di un misero sognatore.
Dunque, la storia.
Pierre era un ragazzo leccese di 16 anni, era, perché non c’è più dal giorno del suo compleanno dello scorso anno e di questo avrete, sicuramente, letto, perché nel mondo ingiusto che abitiamo trovano largo eco le speculazioni e le chiacchiere intorno ad una fine così drammatica.
Dal giorno dopo quel maledetto 8 Novembre 2023 decine e decine di cuori vanno in pezzi.
Gli amici di Pierre, perlopiù studenti, ragazzi increduli, vagano nei corridoi e nelle strade di una città che gli appare una gabbia senza senso.
Andrea Buttazzo è un artista e professore del Liceo Artistico di Lecce che ha avuto Pierre come studente e conosce ognuno di quei ragazzi spezzati dal dolore.
Andrea è soprattutto un padre che si interroga da sempre sul (non) senso e non può non raccogliere nel suo laboratorio, Lab11, quei ragazzi e provare, insieme, a cercare una strada che conduca fuori da un mondo che, per quei giovani, si sta sgretolando.
Insieme progettano un monumento funebre che è un’opera d’arte in divenire, come doveva essere la vita di Pierre.
Ognuno costruisce letteralmente il suo mattoncino, personalizza la pietra che, posta insieme alle altre, costruirà il rifugio (preferiscono questa parola a “tomba”, “lapide”… ed è già questo un insegnamento che meriterebbe un film, che peraltro, BeProject inizia pure a girare).
Così, proprio nel primo giorno di primavera, questi ragazzi si ritrovano nel Lab11 del prof. Buttazzo per montare, fisicamente insieme, il rifugio di Pierre e in questo giorno il laboratorio esplode di gente: genitori, amici di amici, artisti, intellettuali, amministratori, cittadini.
Il rifugio si monta da solo. O, per chi ha il dono della fede, Pierre guida ogni mano, sorvegliato dai grandi occhi del suo papà e della sua mamma che non si perdono un solo gesto, una sola pietra.
A fine serata, io c’ero, non è un monumento di 75 mattoncini quello che si è formato, ma la realizzazione di una delle più belle frasi (a mio avviso) di Shakespeare “il dolore che non parla, sussurra al cuore oppresso e gli ordina di spezzarsi”. A fine serata il dolore ha parlato e decine di cuori non si sono spezzati.
E questa è una storia per un mondo più giusto, un mondo che ricompone pezzi.